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Bollettino dei pollini in Italia
Il bollettino pollinico fornisce le informazioni sui livelli di concentrazione del polline per ciascuna famiglia di piante nelle
diverse aree geografiche italiane. Le informazioni fornite nel bollettino si riferiscono ai pollini più allergenici della settimana
in corso ed ai livelli previsti per la settimana successiva.
Tali previsioni possono essere utili a ciascun individuo tendenzialmente allergico ad evitare zone geografiche a rischio ed a
prevenire attraverso adeguate e preventive terapie l'insorgenza, poi, di reazioni allergiche in forma grave. La comparsa dei
sintomi si ha quando la concentrazione del polline a cui il paziente è allergico raggiunge un valore detto soglia di scatenamento.
Tale soglia è diversa da paziente a paziente e può variare anche nello stesso paziente nel corso della stagione. Le informazioni
sul livello di concentrazione dei pollini, pertanto, non possono sostituire la consultazione di uno specialista nell'impostare o
modificare una terapia.
Vai al bollettino pollinico sul sito AIA Associazione Italiana di Aerobiologia.
Che cosa sono i pollini?
Il granulo di polline, forma nel quale il polline si presenta, è l'elemento maschile (gametofito maschile) delle piante a seme.
Esso è designato alla fecondazione e alla riproduzione del mondo vegetale; si diffonde nell'aria per mezzo del vento
(impollinazione anemofila) oppure per mezzo degli insetti (impollinazione entomofila). Solo il primo metodo genera sintomi
allergici.
L'allergia generata dal secondo metodo di diffusione è esclusiva di chi lavora con i fiori (vivaisti e fiorai).
Ciascun granulo è formato da uno strato protettivo composto da due pareti: una esterna detta esina, ricca di sporopollenina, una
sostanza estremamente resistente agli agenti esterni; e una interna detta intina formata da polisaccaridi di natura
celluloso-pectica.
Sulle pareti del granulo di polline sono presenti numerose cellule proteiche che servono al granulo per farsi riconoscere dalla
parte femminile del fiore; sono queste stesse proteine, contenute nel granulo di polline che a contatto con ambienti umidi, quali
la mucosa, possono provocare delle reazioni allergiche. Trasportati dall'aria, secondo la loro forma ovoidale o elicoidale, le
dimensioni (10-45 µm) e le condizioni meteo-climatiche, possono diffondersi nell'ambiente in modo più o meno ampio.
La pollinosi
L'allergia da polline, ossia la pollinosi, altrimenti detta "raffreddore da fieno" è dovuta all'inalazione di pollini che sono
trasportati dalle correnti aeree e ha un ciclo prevalentemente stagionale (sebbene vi siano pollini perenni tutto l'anno), giacché
esiste un rapporto diretto fra la quantità dei pollini nell'aria e l'insorgere dei sintomi. La pollinosi si differenzia come segue:
Tra le famiglie di vegetali (piante, erbe, fiori) implicate nella comparsa di disturbi allergici troviamo le graminacee
(frumento, segale, orzo, gramigna, loglierella), gli alberi come le oleacee (olivo, frassino), le betullacee (betulla, ontano),
le salicacee (salice, pioppo), le plantacee (platano), le fagacee (faggio, castagno, rovere, leccio, quercia) e le piante erbacee
come le urticacee (parietaria o erba vetriola) e le composite (assenzio, margherita, girasole, dente di leone, ambrosia).
La sintomatologia allergica sorge come risposta del sistema immunitario, atto a preservare l'integrità dell'organismo nei confronti
di taluni antigeni presenti nei pollini; questi ultimi inalati e venuti a contatto con la mucosa respiratoria, liberano delle
proteine che a loro volta, nei soggetti sensibili, inducono una risposta del sistema immunitario quale, la produzione di IgE
specifiche (anticorpi, conosciuti con il termine di immunoglobuline, capaci di sviluppare una reazione allergica) con conseguente
liberazione di mediatori dell'infiammazione allergica: istamina, bradichinina, leucotrieni, ecc.
La patologia allergica da pollini comporta principalmente manifestazioni a carico dell'apparato respiratorio. Ai sintomi classici
come la rinite allergica, cioè l'irritazione e l'infiammazione nasale con gradi variabili di ostruzione respiratoria, abbondante
secrezione di muco limpido (rinorrea acquosa) e starnuti ripetuti, spesso si associa la congiuntivite, caratterizzata da un intenso
arrossamento congiuntivale, lacrimazione più o meno abbondante, fastidio alla luce e prurito oculare. Inoltre, una percentuale
piuttosto elevata di adulti allergici ai pollini presenta il sintomo della tosse irritativa e respiro affannoso fino all'insorgenza
di crisi di tipo asmatico.
Raramente si verificano manifestazioni a carico della pelle o altri organi interni. Talvolta possono anche subentrare implicazioni
alimentari, dovute al cross-reattività polline-alimento, in particolare con alcuni tipi di frutta e verdura.
I soggetti allergici alle Graminacee possono avere reazione allergica nei confronti di pomodori, kiwi, angurie, agrumi, meloni; chi
è allergico alle Urticacee deve evitare o limitare il consumo di meloni, ortica, gelso, basilico, ciliegie; coloro che sono
allergici alle Composite possono avere allergia nei confronti di sedano, finocchi, carote, tarassaco, camomilla, cicoria,
margarina, olio di girasole, pepe verde, miele; infine gli allergici alle Betullacee devono evitare albicocche, prugne, ciliegie,
nespole, pere, mele, pesche, fragole, frutta secca, kiwi, prezzemolo, carote, finocchi e sedano.
Tutti i sintomi possono presentarsi singolarmente o variamente associati nei casi più gravi e comunque in conseguenza a specifici
periodi stagionali e alle caratteristiche dell'individuo.
Rimedi ai sintomi allergenici
Le malattie allergiche appaiono in costante aumento, prevalentemente nei bambini (risulta in aumento rispetto al passato addirittura
raddoppiate nel corso degli ultimi 10 anni) e negli adulti e soprattutto nelle forme respiratorie. Questa tendenza appare relazionata
a vari fattori:
La cura dei disturbi allergenici, sempre rigorosamente ed esclusivamente di competenza medica, può essere affrontata secondo la medicina allopatica (medicina ufficiale occidentale) e secondo le cosiddette medicine naturali o alternative (omeopatia, fitoterapia, ...). Di seguito illustreremo il rimedio omeopatico e fitoterapico.
Rimedio omeopatico
Elemento essenziale di ogni terapia omeopatica è l'incessante ricerca del proprio equilibrio psico-fisico strettamente individuale.
Compito del medico omeopatico è quello di individuare la causa del disequilibrio sia corporeo e sia mentale che provoca una
reattività allergica.
La cura omeopatica prevede un vaccino da somministrare per via orale, realizzato in laboratorio, attraverso diluizioni
infinitesimali di alcune sostanze allergizzanti.
Accanto al vaccino omeopatico vi sono utili rimedi volti ad intervenire sui sintomi che frequentemente accompagnano le allergie:
Rimedio fitoterapico
Ribes nigrum. Assumendolo durante il periodo di fioritura della specie cui si è allergico, riduce notevolmente i disturbi.
È un antinfiammatorio naturale in sostanza privo di effetti collaterali con azione simile al cortisone. Stimola l'attività surrenale
e fa aumentare la concentrazione del cortisone nel sangue curando le infiammazioni respiratorie, urinarie e articolari. Inoltre è
un ottimo riequilibratore del sistema immunitario.
Dosi: nel periodo dell'allergia 50-150 gocce diluite in un po' d'acqua la mattina 15 minuti prima della colazione oppure 30 gocce
due volte al giorno, la mattina alle 8 e il pomeriggio alle 15. Può essere assunto anche ogni volta necessiti in dose di 20-40
gocce.
Perilla frutescens (perilla o basilico della Cina). E' una pianta aromatica, l'olio che se ne ricava è ricco di
acidi grassi essenziali della serie omega 3 e di flavonoidi, che lo rendono particolarmente utile nei disturbi su base infiammatoria,
comprese le allergie ai diversi antigeni (allergie a pollini, acari, ...) e le intolleranze alimentari.
Ha un'azione di inibizione dei più importanti mediatori chimici dell'infiammazione e delle allergie, quali istamina e leucotrieni,
e di abbassamento dei livelli di IgE (gli anticorpi implicati nelle allergie).
La sua capacità di mitigare i disturbi allergici di varia natura (asma, riniti, orticarie, dermatiti ed eczemi, ...) è stata ormai
confermata anche da studi scientifici. Altresì può fungere da efficace complemento nel trattamento di patologie a componente
autoimmune, prima tra tutte la psoriasi, nelle affezioni della pelle in genere e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Dosi: 1-2 perle di olio 2-3 volte al giorno.
Consigli per la prevenzione
Di seguito alcuni consigli pratici per diminuire la sintomatologia allergica nei periodi incriminati. Ciò va inteso come coadiuvante
ad eventuali terapie farmacologiche (l'immunoterapia della medicina ufficiale, il vaccino omeopatico, rimedi fitoterapici, ...).
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